Frattura del femore negli anziani: la riabilitazione passa anche dalla mente
Non possiamo smettere di invecchiare, tuttavia possiamo farlo al meglio delle nostre possibilità! Il che significa non perdere mai l’entusiasmo, la tenacia e un pizzico di follia anche di fronte alle prove più dure a cui la vita ci sottopone.
Una di queste può essere la frattura del femore: un episodio molto intenso nella vita di una persona anziana che può segnarla non solo fisicamente ma anche psicologicamente.
La riabilitazione veloce, anzi immediata, è oggi fondamentale; ma è altrettanto importante curare la nostra mente e affidarsi a esperti professionisti che passo dopo passo ci aiutino a superare la paura di cadere.
L’importanza della riabilitazione veloce dopo la frattura del femore
La frattura del collo del femore può avvenire per diversi motivi: una caduta improvvisa, una ridotta capacità di difendersi in caso di incidenti (anche casalinghi), una conclamata osteoporosi, una progressiva e costante degenerazione dell’osso dovuto ad esempio all’artrite reumatoide.
Nonostante le cause possano essere diverse, quasi il 90% delle fratture al femore necessitano di un'operazione chirurgica seguita da un percorso fisioterapico, che viene messo a punto – a partire dal giorno seguente – in base alla storia del paziente e allo stato di salute pregresso.
Secondo l’opinione di molti esperti, è infatti davvero importante iniziare subito la riabilitazione, perché intervenire rapidamente e in base a un percorso personalizzato garantisce ampi margini di ripresa, riducendo notevolmente la convalescenza in ospedale e le conseguenze sul lungo periodo.
Tempi di recupero di una persona anziana dopo l’operazione alla frattura del femore
I tempi di ripresa dopo l’operazione al femore sono abbastanza lunghi soprattutto con l’avanzare del tempo: possono volerci da due a più mesi, ma è difficile dare una tempistica precisa perché molto dipende dalla riabilitazione ma anche dalla capacità di non lasciarsi abbattere e dalla volontà di rimettersi subito in forma.
Si inizia con la riabilitazione a letto (subito dopo l’intervento) che ha come obiettivo iniziale quello di far riprendere le principali funzionalità per svolgere le attività quotidiane, come vestirsi o lavarsi.
Queste attività comprendono:
- esercizi di respirazione
- variazioni di postura
- utilizzo di bendaggio elastocompressivo
Successivamente, una volta ripreso a camminare, comincia il percorso riabilitativo mirato al pieno recupero dell’allineamento dell’arto, prima presso l’ospedale e, una volta dimessi, presso un centro di fisioterapia esterno specializzato.
L’obiettivo degli esercizi è acquisire sicurezza e stabilità e rinforzare il tono muscolare. Tra questi abbiamo:
- esercizi di potenziamento muscolare (addominali, glutei e muscoli biarticolari)
- mobilità articolare e posturale
- stretching
- potenziamento della coordinazione (anche attraverso l’ausilio di una palla)
- controllo dinamico del capo e del tronco
- passaggi dalla posizione seduta a quella eretta e viceversa
FONTE UniSalute
Anziani e frattura al femore: anche la mente è importante
Il recupero dopo la frattura al femore potrà essere veloce solo se anche la nostra mente collabora! Sembra una riflessione di poco conto, ma non è così.
Sentirsi indifesi, smarriti, provare la costante paura di cadere e di perdere le capacità di movimento appena ritrovate dopo il percorso riabilitativo, potrebbero essere tutti fattori di stress che possono portare la persona – soprattutto anziana – a non voler proseguire gli esercizi riabilitativi, o peggio, a non voler più uscire di casa.
Secondo alcuni studi, infatti, malgrado la riabilitazione porti a un miglioramento sul piano funzionale non viene meno la paura di cadere e questo timore può diventare un rischio per il paziente che non crede più di poter guarire.
Per questo occorre affrontare questa sfida con energia e coraggio, ma soprattutto aprirsi e sforzarsi di creare un rapporto di fiducia con gli specialisti che ci assistono, perché solo insieme si condivide il traguardo della guarigione.
Riabilitazione e Telemedicina: può essere di aiuto?
La riabilitazione domiciliare, tramite telemedicina, può rappresentare una valida alternativa per tutti i pazienti anziani che dopo la frattura del femore si sentono più fragili e avvertono il disagio di non stare a casa propria.
La riabilitazione a domicilio, infatti, può aumentare il senso di protezione e sicurezza – permette alla persona anziana di non dover andare in un luogo esterno – e questo potrebbe influire positivamente anche sui tempi di recupero.
Attraverso l’invio di piani terapeutici, la Telemedicina potrebbe essere la soluzione giusta per i pazienti con osteoporosi o con fragilità ossea a cui è possibile mandare una valutazione anche a distanza, riducendo così le lunghe liste di attesa ed evitando di recarsi presso le strutture sanitarie.
Si può ridurre il rischio della rottura del femore?
Attraverso la prevenzione e prendendoci cura costantemente del nostro fisico possiamo fare tanto. Ad esempio con degli esami specifici possiamo valutare la salute delle nostre ossa e in base al risultato seguire (su indicazione del medico) una terapia farmacologica e/o fisioterapica.
Naturalmente anche la costante attività fisica ha un ruolo primario e preventivo – anche questa però dovrà essere consigliata dal medico che valuterà quale attività è più idonea e le modalità –. Facendo regolarmente gli esercizi si potrà migliorare l'equilibrio e mantenere una muscolatura forte.
A tal proposito, studi gerontologici dimostrano che, se eseguita correttamente, la ginnastica può assicurare ottimi risultati a qualunque età (anche superati i 90 anni!), sia dal punto di vista della solidità dell’osso, sia dal punto di vista dell’equilibrio.
Infine, un altro asso nella manica è lo stile di vita, che dovrà essere salutare anche a tavola!
Ecco 3 consigli per prevenire le cadute a casa
Frattura Femore Anziani: il montascale per non cambiare la tua casa e le tue abitudini
Togliere i tappeti, usare i calzini antiscivolo, aggiungere le maniglie nella doccia a cui eventualmente aggrapparsi, sono solo alcune delle soluzioni che possiamo prendere in considerazione per migliorare l’autonomia e l’indipendenza a casa nostra. Tuttavia dopo un’operazione per la frattura al femore, se sono presenti nell’abitazione scale interne, è opportuno considerare l’acquisto di un montascale interno oppure esterno per evitare ogni giorno di salire e scendere le scale condominiali.
Soluzioni come i servoscala a piattaforma (con pedana per salire con la sedia a rotelle o con il girello) o come i montascale a poltroncina (dotati di comoda sedia e cinture di sicurezza) possono trasmettere quella sicurezza in più per spostarsi in piena tranquillità tra un piano e l’altro. Questo perché sono progettate in base alle esigenze delle persone anziane che possono avere problemi agli arti inferiori o superiori o per persone che convivono con delle disabilità.
Inoltre, con le nuove tecnologie, questi moderni impianti sono compatti e salvaspazio e si possono personalizzare con colori e tessuti preferiti! Ma oggi c’è un’occasione in più per fare questo passo: per tutto il 2022 si potrà accedere anche al bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche che permette uno sconto del 75% sul prezzo complessivo, e con TK Home Solution lo sconto è subito in fattura!
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