5 classici da leggere quando fuori fa ancora freddo
Cioccolata calda, copertina e un buon libro… esiste qualcosa di meglio per riscaldare le sere invernali? Leggere è importante a qualsiasi età perché ci aiuta ad ampliare i nostri orizzonti, a conoscere realtà molto lontane dalla nostra e a renderci più empatici. In poche parole fa bene al cuore!
Grazie ai romanzi, infatti, possiamo vivere numerose vite e, nel giro di poche pagine, attraversare continenti, foreste ed epoche diverse. Altri invece possono raccontarci storie che già conosciamo o che abbiamo vissuto nel passato, e in cui riconosciamo il sapore di quelle stesse emozioni e paure.
Sicuramente la lettura è un piacere individuale, in quanto abbiamo tutti gusti diversi, per questo motivo suggerire dei libri che possano soddisfare le esigenze di tutti è quasi impossibile. Fortunatamente, quando non sappiamo cosa leggere, un buon classico può aiutarci a superare l’empasse.
Quando un libro diventa un classico?
Un libro diventa un classico quando il suo messaggio riesce a travalicare il tempo e le latitudini senza perdere di potenza e riuscendo a suscitare sempre nuovi significati. Calvino infatti sosteneva che in un classico “ogni rilettura è una lettura di scoperta”, perché un libro non esaurisce mai quello che ha da dire.
Ma chi può dire che quello sia un classico? La tradizione, ad ogni modo Alberto Manguel scrisse che il classico è un libro che facciamo nostro “per istinto, emozione e comprensione: con esso abbiamo sofferto, abbiamo gioito, l'abbiamo tradotto nella nostra esperienza e, nonostante ci sia giunto tra le mani sommerso da strati di lettura, in fondo siamo noi a scoprirlo per primi, un'esperienza sorprendente e inaspettata”.
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Ci sono romanzi classici consigliati per persone anziane?
La risposta è facile: tutti! Non esistono libri che vanno bene per quarantenni e altri per ottantenni. Esistono solo storie che possiamo apprezzare di più rispetto ad altre o libri che ci aiutano a superare momenti più difficili. Quello che può cambiare sono i supporti per leggerli: invece di sfogliare le pagine, possiamo ascoltare un libro utilizzando strumenti come Alexa di Amazon o Google Home o addirittura su Youtube.
Ascolta MADAME BOVARY" di Gustave Flaubert su Youtube
Gli audiolibri sono sempre più usati ogni giorno, perché permettono la lettura anche in caso di problemi alla vista (ipovedenti) e anche perché possiamo ascoltarli quando ad esempio andiamo a fare una camminata o mentre svolgiamo lavori un po’ noiosi! Per audiolibro si intende appunto un libro che si ascolta, letto da uno o più attori.
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Ma ritorniamo ai nostri classici. Sappiamo bene che i lettori, superati i 65 anni hanno una cultura ormai consolidata, ma che, allo stesso tempo, sono sempre alla ricerca di classici un po’ di nicchia. Ecco allora una piccola selezione di 5 titoli, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, un po’ meno conosciuti, che riusciranno a trasmettere grandi emozioni.
La fiera delle vanità di William Makepeace Thackeray - 1848
Irriverente, ironico, molto british. È la storia di Rebecca Sharp che, nella Gran Bretagna del 1819, cerca di mettere in atto la sua folle scalata nella società presso una delle famiglie aristocratiche più prestigiose, con quella fredda e tagliente ironia che la rende il personaggio perfetto “privo di qualsiasi sentimentalismo”. A fare da contraltare è Amelia Sedley, ereditiera e figlia di quella ipocrisia dell’epoca Vittoriana, intorno a cui si raduna una “fiera” di personaggi quasi grotteschi che rivelano manie, meschinità e arrivismo.
Senilità di Italo Svevo - 1898
Emilio Brentani è un uomo inetto, lacerato tra la brama di amore e incapacità di godere di quei momenti. Per la prima volta con Svevo si affronta il problema dell'inettitudine, del non saper gestire la propria vita interiore e del brutale viaggio in solitaria nella frammentazione dei ricordi, in quello “stato di torpore o vecchiaia spirituale, al quale allude il titolo Senilità”. Un altro bellissimo romanzo che riprende lo stesso tema è Stoner di John Edward Williams.
Montagna incantata di Thomas Mann - 1924
Ambientato nel celebre sanatorio svizzero di Davos, il libro racconta la storia del giovane Hans Castorp, rispettabile uomo borghese, che proprio in quel luogo, fatto di percorsi identici e cadenzato dalla routine quotidiana, inizia la sua formazione spirituale. Vive la malattia, l'amore, il razionalismo, il pessimismo irrazionale, senza mai subire questi sentimenti o esserne travolto.
«La montagna incantata – ha scritto Ervino Pocar – è un fedele, complesso, esauriente ritratto della civiltà occidentale dei primi decenni del Novecento e, nella sua incantata fusione di prosa e poesia, di vastità scientifica e di arte raffinata, è il libro, forse, più grandioso che sia stato scritto nella prima metà del secolo.»
Lessico famigliare di Natalia Ginzburg - 1963
Lessico famigliare è l’insieme di ricordi della famiglia Levi, riletti e rivissuti attraverso la lente di ingrandimento dell’autrice. Il libro inizia nel 1919 – anno in cui il padre, Giuseppe Levi, ottiene la cattedra di Anatomia Umana all’Università – e dove insegna ai tre Premi Nobel: Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco e Salvador E. Luria – per arrivare fino agli anni Cinquanta, quando Cesare Pavese, amico di Natalia Ginzburg, decide di suicidarsi. Nel mezzo ci sono le vacanze in montagna con i fratelli Gino, Alberto, Mario e Paola, i giochi inventati, il cinematografo e i primi tram torinesi. Un collage di episodi che raccontano la cronaca ironico-affettuosa di una famiglia e, allo stesso tempo, un pezzo intimo e importante della storia italiana.
Foto di gruppo con signora di Heinrich Böll - 1971
Pubblicato nel 1971, è un racconto corale che ruota tutto attorno alla figura della enigmatica Leni, una signora di mezza età taciturna e riservata che viene descritta dall’autore come: “una donna di quarantotto anni, germanica: alta m 1,71, pesa kg 68,8 (in abito da casa), perciò ha solo 300-400 grammi meno del peso ideale. Ha occhi cangianti tra il blu cupo e il nero, capelli biondi molto folti e lievemente imbiancati, che le pendono giù sciolti, aderendole al capo, lisci, come un elmetto. Questa donna si chiama Leni Pfeiffer, nata Gruyten…”. Böll nei panni di un cronista si mette sulle tracce di tutti coloro che l’hanno conosciuta: dal fratello poeta a suor Rahel, dall’affarista Polzer alla prostituta Margret. Un grande affresco della Germania dall’età Guglielmina al secondo dopoguerra premiato con il Nobel per la Letteratura.
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