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La sindrome Burnout del caregiver: sintomi, cure e suggerimenti

sindrome burnout caregiver

Oggigiorno la sindrome del caregiver (ovvero colei/colui che dà assistenza a un anziano o anziana non autosufficiente), meglio nota con il termine “sindrome di burnout”, colpisce sempre più persone.

Questo perché le malattie degenerative possono nuocere non soltanto alla persona che ne soffre, ma anche chi se ne prende cura. E infatti, oltre ai problemi fisici, i caregiver spesso riportano malattie psicologiche dovute al lavoro o allo stress familiare. È quindi molto importante avere un ambiente circostante sano, capace di dare supporto e in grado di reagire a qualsiasi segnale di allarme.

Il primo a individuare questi sintomi fu Herbert Freudenberg nel 1974 dopo aver rilevato periodi di ansia e stress nei professionisti che si prendevano cura dei tossicodipendenti. Anni dopo, la psicologa Cristina Masiach ha coniato il termine burnout "essere bruciato", definendo questa patologia come l'esaurimento emotivo che può verificarsi tra coloro che si prendono cura di altre persone.

Capire la sindrome del caregiver

La sindrome di burnout del caregiver è lo stato di esaurimento fisico e mentale che possono soffrire le persone che assistono continuamente i malati, sia per motivi familiari che lavorativi. È una patologia molto comune che colpisce l'85% dei caregiver ed è anche conosciuta come “stanchezza da compassione”.

Prendersi cura di una persona anziana e non autosufficiente è un compito molto stressante poiché implica l’essere costantemente vigili, 24 ore su 24, il che a lungo andare può portare a sentimenti di frustrazione, come ad esempio sentirsi solo, non supportato dalla famiglia o dall'ambiente circostante, non in grado di farsi carico di tutte le responsabilità o incapace di conciliare la cura della persona malata con il resto degli impegni.

A causa del sovraccarico che può subire il caregiver, possono verificarsi una serie di sintomi che si sviluppano in misura maggiore o minore a seconda della personalità. Tra i sintomi fisici possono verificarsi:

  • disturbi muscolari e ossei
  • patologie cardiovascolari
  • disordini gastrointestinali
  • problemi respiratori

A livello psicologico, le responsabilità familiari e/o lavorative possono aggravare molteplici sentimenti, dando origine a reazioni comportamentali estreme quali:

  • ansia
  • depressione
  • esaurimento
  • insonnia
  • mal di testa
  • reazioni sproporzionate
  • peggioramento di malattie precedentemente diagnosticate
  • mancanza di concentrazione
  • risentimento
  • asocialità
  • anoressia o bulimia
  • impazienza, irritabilità, impotenza

La cosa fondamentale è capire il prima possibile il livello di stress maturato per prevenire la sindrome di burnout, e evitare che la situazione precipiti ulteriormente.

Succede, infatti, che a poco a poco il caregiver assuma un carico fisico e psicologico di cui si sente il solo responsabile, e con il quale perde la sua autonomia sottomettendosi ai bisogni di colui di cui si prende cura. Chi vive questa condizione prova spesso sentimenti contrastanti, tende a mettere in secondo piano i propri bisogni e si sente isolato e non compreso.

Come superare la sindrome di burnout

Per superare la sindrome burnout del caregiver, la cosa principale è accettare di avere un problema e capire che per essere di aiuto ad un’altra persona è necessario prendersi cura prima di tutto di se stessi. Fatto ciò, la soluzione passa attraverso:

  • Coinvolgere gli altri nella cura della persona a carico
  • Discutere la situazione con gli altri in modo da chiarire i propri bisogni e sentimenti
  • Non trascurare abitudini di vita sane
  • Riservare del tempo per se stessi e non rinunciare agli hobby
  • Promuovere al massimo l'autonomia della persona a carico, anche attraverso ausili che facilitano la mobilità della persona
  • Mantenere un atteggiamento positivo
  • Cercare di capire la persona malata per comprendere il suo comportamento
  • Farsi aiutare da professionisti

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